Creatività: il manuale di sopravvivenza agli errori

In questo blog post cerco di offrirti la possibilità di guardare agli errori in modo nuovo e utile, per consentire alla tua creatività di spiccare il volo ed essere efficace.

Se fossi un pittore rappresenterei la situazione mostrandoti tutte le sfumature di ogni colore, eliminerei i confini e le regole del restare negli spazi. Ma sono una storyteller e mi occupo di comunicazione, dunque ho pensato che era meglio scrivere di creatività offrendoti un manuale di sopravvivenza agli errori.

Buona lettura e se trovi errori, prova a “normalizzarli” almeno concettualmente… fanno parte della vita di tutti.

Il nostro genio è per l’1% talento e per il 99% duro lavoro

A. Einstein

Basterebbe usare la citazione dello scienziato più stravagante di tutti i tempi per rispondere alla domanda sopra. Ma prima cerchiamo insieme di capire cos’è l’errore e perché commetterli ci irrita così tanto delle volte da farci rinunciare ai nostri propositi o obiettivi.

Uno dei motivi più atavici risiede nel desiderio umano di essere nel giusto, sempre, di avere ragione, e dunque di non commettere errori. Qualcuno attribuisce questa tendenza alla perfezione al nostro ego, qualcun altro sostiene che la causa è da ricercare nella dimensione sociale attuale che sembra voler “eliminare” gli errori in ogni settore delle nostre vite, dal cibo al corpo umano.

Pensiamo alle coltivazioni moderne in cui ogni frutto deve apparire bello e tirato a lucido e solo esteticamente sano, riflettiamo sugli allevamenti intensivi che diventano involtini succulenti in appositi contenitori illuminati da luci stroboscopiche e, infine, pensiamo al nostro aspetto fisico che deve essere curato, giovane e in forma, anche se questo significa introdurre plastica nel nostro corpo e nel mondo. Pensiamo all’atteggiamento sociale verso la vecchiai e la stanchezza fisica e mentale: una guerra dove i “segni del tempo” devono essere annientati.

Tutto sembra volerci dire che l’errore va combattuto.

Eppure la scienza che oggi conosciamo non è altro che il frutto di tentavi ed errori commessi con costanza nel tempo. 

Ti risuona qualcosa?

Ecco il motivo reale di questo manuale: voglio aiutarti a ripensare all’errore, offrendoti una chiave di lettura creativa, e un po’, come il nostro Einstein e me, “fuori di testa“.

Allarme spoiler: dopo aver finito di leggere questo  manuale potresti vedere l’errore come un alleato e non come un nemico della tua crescita di vita o lavoro. Pronta? Pronto? Non si torna può indietro…

Ecco i motivi per cui sbagliare ti fa bene:

  1. Stimola la curiosità: L’errore ci spinge a porci nuove domande, a indagare oltre e a cercare soluzioni alternative.
  2. Favorisce la flessibilità: Quando commettiamo un errore, siamo costretti a rivedere le nostre strategie e a pensare “fuori dagli schemi”.
  3. Amplia la prospettiva: L’errore ci mostra che ci sono molteplici modi di affrontare un problema e ci aiuta a superare i nostri preconcetti.
  4. Aumenta la resilienza: Imparare a gestire gli errori ci rende più forti e più determinati a raggiungere i nostri obiettivi.
  5. È parte integrante del processo: La creatività è un percorso fatto di tentativi ed errori. 

Accettare l’errore come una parte naturale del processo ci permette di rilassarci e di essere più spontanei.

Per sfruttare l’errore a tuo vantaggio ti propongo un esercizio molto utile; attuarlo ti permette di cambiare anche il tuo stato d’animo e il tuo mindset: da vittima a creatrice. E di trasformare un problema in un processo risolutivo.

Per farlo devi prima individuare l’errore o problema, scrivilo in un figlio di carta in modo chiaro e semplice. Poi chiediti: Quali sono le tre cose che posso fare adesso per affrontare la situazione in modo pratico?

Questo ti permetterà di sbloccarti, di mettere in atto la tua creatività partendo proprio da qualcosa che non va o non è andato come tu volevi. 

Facciamo un esempio pratico con il mio lavoro di blog writer, ecco la situazione: ho scritto una guida per aiutare il mio pubblico a capire come la loro storia e, il modo in cui viene comunicata sia fondamentale per aumentare le vendite e avere clienti fedeli nel tempo.

Individuo l’errore: la guida allo storytellling per piccoli Brand è stata letta da poche persone, mentre altri articoli hanno avuto un rendimento maggiore.

Dunque mi chiedo quali sono tre cose che posso fare oggi, continuando con l’esempio: 

  1. Rivedere l’articolo e cercare di capire se posso migliorare il suo interesse già fin dalle prime righe;
  2. Fare un’analisi delle parole chiave utilizzate, usando strumenti di ricerca, da google a tool come Keyword;
  3. Chiedere ai miei followers cosa sanno dello storytelling, così da innescare curiosità verso l’argomento e successivamente lanciare la mia guida.

Sfruttare l’errore a tuo vantaggio significa per prima cosa accoglierlo, poi analizzarlo e scomporlo, per trasformarlo in una sequenza di azioni. Questo non solo ti aiuta a non perderti nel brontolio della mente e a non crogiolarti sul fallimento, ma ti permettete di vedere l’errore per quello che è: un passo in avanti verso il tuo obiettivo.

Perché una cosa è certa: l’unico modo che abbiamo per creare qualcosa è attraverso il fare, e solo chi fa sbaglia, solo chi agisce. L’azione è la fonte del coraggio, non la perfezione!

Il primo esercizio che ti propongo di fare l’ho svolto per molti anni non perché avevo uno scopo preciso ma solo per il piacere di farlo. Si tratta semplicemente di giocare con un bambino (tuo figlio, nipote o la figlia di un’amica), ma ho sbagliato a scrivere “semplicemente” perché c’è una parte molto difficile per gli adulti ed è quella di “giocare come un bambino”.

Questo ti consentirà di scacciare via i pensieri, di non percepire l’esercizio come un dovere o un’azione che ti o vi porti necessariamente all’apprendimento, inoltre ti permetterà di fare il gioco della meraviglia e della scoperta, propria dei bambini. In sostanza: prova a vedere tutto con occhi nuovi, prova ad usare le lenti del bambino con cui giochi e, divertiti. Poi ritorna al tuo progetto.

Secondo esercizio è il “Il metodo SCAMPER” acronimo che sta per:

Come funziona?

  1. Identifica il problema: Definisci chiaramente il problema o la situazione che vuoi migliorare.
  2. Applica le parole chiave: Prendi ciascuna lettera di SCAMPER e poniti delle domande specifiche legate a quella parola chiave. Ad esempio, per la “S” potresti chiederti: “Cosa potrei sostituire in questo progetto per renderlo migliore?”
  3. Genera idee: Scrivi tutte le idee che ti vengono in mente, senza giudicarle.
  4. Seleziona le migliori idee: Scegli le idee più promettenti e sviluppale ulteriormente.

Il terzo esercizio è tra i miei preferiti visto che amo scrivere: Il brainstorming selvaggio, ossia scrivi tutte le idee che ti vengono in mente, non pensare se siano o meno realizzabili, non pensare agli altri e a come potrebbero apparire a colleghi, clienti e amici. Lasciati andare a te stessa.

Quarto e ultimo esercizio consigliato ai più impavidi. Se ti viene il blocco creativo, prova a stare nudo o nuda in casa in completa solitudine, ti aiuterà a levarti di dosso la sensazione di indossare sempre qualcosa, compresa la maschera sociale. Qualche volta liberarsi della materia fisica e sociale ci permette di tornare in noi stessi, in ciò che siamo senza il peso di apparire e dunque di sentirci liberi, consapevoli e pieni di nuova creatività. Da dove nasce questo esercizio? Dalle mie letture e contaminazioni con il pensiero di Alejandro Jodorowsky.

Se ti va fammi sapere cosa ne pensi di questi esercizi e se ne trovi qualcuno adatto a te.

Conclusioni sbagliate

In una società che ci vuole sempre produttivi ed efficienti, performanti, al top e mai stanchi, tu prova ad essere efficace e a non cadere nell’errore che sbagliare sia solo una perdita di tempo. 

Lo diventa se smettiamo di sperimentare e di provare a provare – Cit. Francesco  De Gregori