Crescere su Instagram tra guru, viralità, ‘incompetenti inconsapevoli’ e imprenditori digitali
Questo articolo ti sarà molto utile se ti sei persa o perso alla ricerca di informazioni su come crescere su Instagram, se sei stato travolto da video di falsi guru che ostentano ricchezza e facili guadagni. Se hai paura di esporti a causa di chi, non conoscendoti e non capendo il tuo lavoro, ti aggredisce in rete, come se tu non fossi una persona, ma solamente un “profilo” o un brand. Se stai cercando l’imprenditrice o l’imprenditore digitale che ti possa affiancare per far crescere il tuo business.
Crescere su Instagram: istruzioni per l’uso
Circa due settimane fa ho scritto e pubblicato un manuale di sopravvivenza agli errori, che ti consiglio di leggere in parallelo perché se non sei disposto a fallire, a sperimentare, Instagram non è il posto giusto per te. Cosa significa crescere su Instagram? Avere la pazienza di creare un business digitale, dare vita ad una community che ti sostenga, costruire la tua autorevolezza in modo solido ed efficace. Se dovessi scegliere tre parole potenti per sintetizzare il percorso sarebbero: costanza, competenza, strategia.
Costanza perché devi essere presente, pubblicare e non mollare. Anche se all’inizio non vedi risultati, anche se all’inizio nessuno ti considera e il tuo vicino sul pianerottolo mentre fa finta di non guardarti, ti giudica come se avessi una crisi esistenziale perché usi i social e ne deduce, senza nessun dubbio, che non vuoi far nulla nella vita.
Questo ci porta all’unica verità che conta: per crescere su Instagram devi saper fare bene qualcosa. Non è vero che un video virale ti cambia la vita, non è vero che diventare un imprenditore usando il digitale non significhi studiare continuamente e lavorare sodo.
C’è molta confusione… lavorare attraverso il web e i social media è un lavoro vero.
Il mito della viralità sui social
Da chi o da cosa nasce il mito della viralità?
Guru e influncer ci mostrano la loro vita come se fosse la copertina patinata di Vogue o le puntate di un reality show al quale tutti vorrebbero partecipare. La viralità è l’illusione di guadagni facili, è come un biglietto della lotteria che ti prospetta due cose opposte: la possibilità di diventare ricco insieme all’assoluta improbabilità che ciò accada (probabilità di vincita della Lotteria Italia 2024 1/11.000.000).
Non sto dicendo che la vita di un influencer sia semplice o favolosa, sto dicendo proprio il contrario. Del dietro le quinte parleremo più avanti. Ora torniamo al nostro focus e cerchiamo di smontare insieme il mito della viralità.
La viralità è un fenomeno complesso fatto di:
- Non solo fortuna: La viralità non è un evento casuale, ma il risultato di una combinazione di fattori, tra cui la qualità del contenuto, la tempistica, l’originalità e la capacità di suscitare emozioni.
- L’algoritmo: Gli algoritmi dei social media influenzano notevolmente la diffusione dei contenuti, premiando quelli che generano un alto tasso di interazione.
- Il ruolo delle community: Le community online giocano un ruolo fondamentale nella diffusione virale, amplificando il messaggio e rendendolo parte di una conversazione più ampia.
Smontiamo i falsi miti:
- Il mito della quantità: Non è sufficiente produrre grandi quantità di contenuti per diventare virali. La qualità è sempre preferibile alla quantità.
- Il mito della perfezione: I contenuti virali non sono sempre perfetti. Spesso sono autentici, spontanei e imperfetti,proprio come noi.
- Il mito della formula magica: Non esiste una formula magica per creare contenuti virali. Ogni contenuto è unico e richiede un approccio personalizzato.
Cosa puoi fare per aumentare le tue possibilità:
- Conosci il tuo pubblico: Personalizza i tuoi contenuti in base agli interessi e alle esigenze dei tuoi follower.
- Stimola l’emozione: I contenuti che suscitano emozioni (gioia, tristezza, rabbia, sorpresa) hanno maggiori probabilità di essere condivisi.
- Racconta una storia: Le storie catturano l’attenzione e creano un legame emotivo con il pubblico.
- Utilizza elementi visivi di qualità: Le immagini e i video accattivanti aumentano l’impatto dei tuoi contenuti.
- Sii coerente: Costruisci un’identità visiva e un tono di voce riconoscibili.
- Interagisci con la tua community: Rispondi ai commenti, fai domande e crea un senso di appartenenza.
I guru di Instagram e la distorsione della realtà digitale
Da qualche anno, soprattutto post pandemia, il numero di persone che si sono buttate sul digitale , improvvisando competenze inesistenti, è aumentato drasticamente. Le ragioni sono molte e tutte discutibili, ma non è questo il focus di questo articolo. A noi serve sapere che dobbiamo fuggire da profili social che promettono di farci crescere su Instagram in un tempo piccolo e in modo esponenziale.
Non solo questi personaggi mentono sapendo di mentire (il famoso concetto di stronzate), ma sono in parte responsabili della diffusione di un pensiero comune, ossia che chi lavora attraverso il web, la rete, il digitale non faccia nulla. Anzi faccia la bella vita a discapito di chi, cito le miglia di commenti che leggo sotto i post di influencer, “si spacca la schiena in fabbrica”.
Se fossimo più onesti e meno arrabbiati con le persone sbagliate potremmo indirizzare la nostra indignazione verso governatori e governanti d’Italia. Accanirsi contro chi è in una posizione socio economia migliore della nostra è quella che chiamo “perdita della forza”, un’azione totalmente inutile, una strada che non ci porta proprio da nessuna parte.
Per aiutarvi in questo processo d’indignazione consapevole vi invito a seguire la pagina di Flavia Carlini, mentre per contrastare l’ondata di incompetenti che vi raccontano storie bellissime di guadagni in K, vi invito ad informarmi su portali auterevoli, ad accertarvi che ciò che leggete o vedete venga da fonti attendibili. Sul web c’è un super flusso di informazioni, che l’algoritmo cerca di filtrare per voi, ma lui non sa cosa è vero (fake) e cosa no. Resta un nostro compito verificare.
Perché i guru sui social ci piacciono tanto?
Perché la maggior parte di noi ha bisogno di avere risultati immediati per restare motivato. È come quando andiamo in palestra o iniziamo una dieta, ci pesiamo tutti i giorni, siamo ossessionati dal veder il risultato finale poco prima dell’inizio di un percorso.
Oltretutto la pigrizia ci spinge spesso a stare in modalità risparmio energetico. Conosco molte persone che scelgono scorciatoie, che evitano le sfide ( io ero una di loro), che non vogliono o non riescono ad impegnarsi, che non ci mettono “intenzione”, ai quali magari per un periodo di tempo le cose gli vanno pure bene. E qui entra in gioco la variabile tempo:
Solo chi è costante nel lungo periodo avrà successo nel lungo periodo.
Tutti gli altri sono destinati allo stesso triste epilogo del video virale della signora da Mondello che dichiarava con fermezza: “Non c’è ne Coviddi“, non metto il link per il vostro bene.
Quindi la formula per crescere su Instagram è la stessa identica per far crescere il proprio business o progetto: unire la competenza al coraggio di compiere azioni in modo strategico e costante nel tempo.
A tal proposito credo che nessuno abbia realmente capito cosa insegnasse il maestro Nariyoshi Miyagi nella trilogia The Karate Kid . Mi riferisco al primo film, quando impartiva il compito al suo allievo: «Metti la cera, togli la cera». Non era un esercizio fisico, ma mentale, serviva per disciplinare la mente alla costanza e al fare, ad entrare nel flusso.
Effetto Dunning-Kruger: incompetenti inconsapevoli
Uno dei Bias cognitivi di cui si parla più spesso, ma ancora troppo poco, è proprio questo: non rendersi conto della propria incompetenza.
Mi spiego meglio, l’effetto Dunning-Kruger (che prende il nome dai suoi ricercatori) è una distorsione della realtà nella quale individui poco esperti e poco competenti in un campo tendono a sovrastimare la propria preparazione giudicandola, a torto, superiore alla media.
La distorsione deriva da un’illusione interna nelle persone con scarse abilità e dalla loro errata percezione esterna delle persone estremamente abili, concludendo che: “l’errore di valutazione dell’incompetente deriva da un giudizio errato sul proprio conto, mentre quello di chi è altamente competente deriva da un equivoco sul conto degli altri”. (fonte Wikipedia)
Dunque a quanto pare per essere incompetenti inconsapevoli l’unica condizione è respirare… lo siamo tutti, eppure esistono persone, che quando non conoscono bene una cosa hanno il buon senso di praticare il silenzio. Esistono persone che non ti interrompono mentre parli, perché ti ascoltano attivamente e non stanno pensando alla risposta da darti ma stanno riflettendo su ciò che dici senza giudizio… sono pochissime e rarissime.
Ti consiglio a tal proposito di leggere il libro di Vera Gheno: Le ragioni del dubbio -L’arte di usare le parole-.
Questa tendenza al silenzio non è ciò che purtroppo accade sui social: commenti e recensioni ci hanno dato l’illusione di poter dire tutto, senza conseguenze. E qui arriviamo al punto, crescere su Instagram, usare la rete significa essere circondati da profili che giudicano il tuo lavoro, pur non avendo nessuna competenza per farlo. Dunque per restare motivata e non farti scoraggiare da commenti cattivi e hate speech, tieni a mente questo Bias e “perdonali perché non sanno quello che fanno” ma anche bloccali senza pensarci due volte.
Ricorda che gli incompetenti inconsapevoli fanno fatica a riconoscere le competenze altrui ed arrivano fino a detestare chiunque gli capiti sotto tiro.
Imprenditrici e imprenditori digitali, di chi fidarsi?
In questa ultima parte vi racconterò la mia esperienza nella scelta del professionista che mi sta aiutando a far emergere il mio lavoro. Questo non significa che ciò che sta funzionando per me funzionerà anche per voi. È solo la mia storia, una storia che è appena iniziata.
Quando finii il master, più di vent’anni fa, fui in un certo senso costretta a pensare a che lavoro volevo veramente fare (ne avevo già uno per mantenermi gli studi) e la risposta era sempre la stessa: scrivere. Avevo studiato comunicazione all’università, eppure non sapevo dove e come indirizzare questa mia volontà ero ancora molto giovane e insicura, e solo adesso capisco che non sapevo con chi parlare di questo… ti senti sempre sola quando devi decidere.
Inoltre la Sicilia non era e non è il contesto migliore per far fiorire le tue potenzialità, per fare strada nell’editoria, nella comunicazione o nel giornalismo ad esempio. A questo si sommava la mia paura di confrontarmi con altri, di espormi, di non essere brava e dunque scelsi, per comodità, di fare altro nella vita.
La decisione fu sostenuta da milioni di scuse random: conoscenti e amici raccomandati dalla politica (i famosi “sistemati” senza qualifiche idonee, che nutrivano la mia rabbia), la crisi del mezzogiorno, la crisi del merito. E ancora storytelling interiore che avanza: “vivere di scrittura è un cliché per finti bohémien”, “non posso trasferirmi perché non ho i mezzi economici per sostenermi”, “mi manca la nonna” e altre convinzioni limitanti.
È stato durante il lockdown che ho trovato il tempo per riprendere in mano i miei pensieri e le mie prospettive. Ho ricominciato a leggere i libri di Annamaria Testa, di linguistica, di marketing e comunicazione. Ho ricominciato a scrivere poesie.
E non appena riprendo a seguire il mio proposito interiore ecco che vengo contattata da un’imprenditrice per scrivere i testi del suo sito web, per raccontare la sua storia, le sue creazioni. Wow ho pensato, ricomincio da qui.
Ma non basta un cliente o due, non basta il passaparola, devi assolutamente mettere tutta te stessa e usare tutti gli strumenti a disposizione, compresa la rete e i social. Allora ho cominciato a partecipare a webinar gratuiti e non, a seguire su Instagram profili interessanti, a leggere i libri di Marco Montemagno, a vedere conferenze su TED, a farmi ispirare. Cercavo la mia guida.
E in tutta questa presenza di raccolta di informazioni e di imprenditori, c’era una persona che era sempre stata lì, che seguivo dai i suoi inizi su Facebook. Se non ricordo male parlava molto di yoga e io amo lo yoga. Creava video e contenuti in linea con i miei valori e questo non si dimentica. Il suo nome è stato “salvato” dalla mia mente per molto tempo, fin quando il tempo non è stato quello giusto per me.
Fin quando non ho deciso di concretizzare e di buttarmi sul mio lavoro senza guardarmi più indietro. L’unica cosa o meglio l’unica persona che ho portato dal passato con me è stata proprio lei, Cecilia Sardeo, una donna che ho visto crescere, cambiare ed evolversi con tenacia.
In sintesi l’imprenditrice digitale più in risonanza con i miei obiettivi e soprattutto sul come voglio perseguirli e raggiungerli.
E visto che amo molto le parole ne userò solo tre per descriverla: umana, vera, competente. Alla quale voglio aggiungerne un’altra che lei usa spesso e che mi fa impazzire ed è “potente”.
Come accennato, prima di scegliere il suo percorso ho valutato altri candidati, non sono molti quelli validi a mio avviso, il secondo della mia classifica è Gabrysolution, che comunque continuo a seguire. Non ho scelto lui perchè la sua consulenza, questo è quello che ho intuito, è molto incentrata su Instagram, mentre in Biz-Academy si parla di business in modo ampio e da diverse angolazioni: dal marketing, alla SEO, ai contenuti fino alla partitiva iva. Come lo chiama Cecilia Sardeo, un vero Biz mondo dal quale attingere concretamente.
E dunque ad aprile 2024 mi sono iscritta al sua Biz-Academy e ogni volta che guardo una sua live, una risorsa, un approfondimento “pratico” e tutte le volte che risponde alle mie domande rimango affascinata dalla sua mente: scorre fluida nel mondo del business come se fosse sempre stata lì in uno stato beta permanente.
Sono ancora agli inizi e sono consapevole che per far crescer il mio business nessuno, compresa lei, ha una bacchetta magica, ed è chiaro per me che se “metto la cera e levo la cera” se metto in atto ciò che sto imparando riuscirò nel mio proposito, è solo una questione di tempo (la variabile più preziosa che abbiamo).
La sua accademia digitale può dare tanto perché è tanto ciò che Cecilia ti offre. E no, non è scontato. Se vi state chiedendo se lo scelta perché è una donna, la risposta è anche per quello: le sue sfide sono molto più simili alle mie e questo è un fatto.
Vuoi sapere quanto sono cresciuta su Instagram da quando metto in pratica ciò che sto imparando in Biz? Vai sul mio profilo e scoprirlo! Ti dico solo che sono partita da 146 follower e zero strategie e ti disilludo subito non pensare a grandi numeri, sono ancora pochi ma crescono insieme a me.
Tutto questo per dirti: scegli con cura chi ti affiancherà durante la tua crescita, scappa dai balocchi della felicità senza fatica. Impara da chi ha battuto il percorso prima di te, ma non perdere mai la tua unicità: non copiare, fatti ispirare e guidare.
Voglio rassicurarvi: non c’è nessuna collaborazione economica tra me e Cecilia Sardeo, c’è solo il mio desiderio di aiutarvi in qualcosa a cui io stessa ho fatto fronte: la scelta del mentore e di un team che mi segue.
Buona crescita imprenditoriale a tutt*
Ps: vuoi accedere ad una sessione gratuita di strategia creativa applicata al tuo business, prodotto o servizio? Contattami adesso da qui.